Alla sinistra italica, nelle sue mille declinazioni, restano due “nemici” cui imputare ogni male: il liberismo selvaggio, qualunque cosa esso sia, e la Bossi-Fini.
È inverno, fa particolarmente freddo e piove copiosamente? Non può ch’esser colpa del liberismo. Alle donne talvolta fa male il pancino, sono nervose ed intrattabili? Di sicuro c’entra la Bossi-Fini.
Così, qualche giorno fa, quando è stata resa nota una vicenda vergognosa ed indegna di un paese civile, migranti trattati come bestie e lavati con idranti all’interno del Cie di Lampedusa (si guardi il video), era inevitabile che a sinistra se ne imputasse la responsabilità alla Bossi-Fini. Prontamente lo ha fatto Nicolino Vendola.
i #cie vanno chiusi per ragioni di igiene pubblica e di decoro istituzionale.
#Lampedusa #InternationalMigrantsday
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 18 Dicembre 2013
Oggi #Sel a Centro prima accoglienza #Lampedusa.
Ora Commissione parlamentare d'inchiesta su centri indegni di un Paese civile.
#bossifini
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 19 Dicembre 2013
#pd e #M5S cancellino con #Sel abominio legge #BossiFini che ha determinato condizione #Lampedusa
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 21 Dicembre 2013
Tutte le volte che ho visitato un #Cie ho provato vergogna: degrado, umiliazione, lesione della dignità umana.
#Lampedusa #18d
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 18 Dicembre 2013
Ogni volta che ha visitato un Centro di identificazione ed espulsione, e ha potuto appurare il modo in cui vi si accolgono i migranti, il Nostro ha provato vergogna. È comprensibile.
Non lo è il fatto, invece, che imputi alla Bossi-Fini l’istituzione di quei centri. Ad introdurli, infatti, fu, nel 1997, l’articolo 14 della legge Turco-Napolitano:
«Art. 14
Esecuzione dell’espulsione (Legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 12)
1. Quando non è possibile eseguire con immediatezza l’espulsione mediante accompagnamento alla frontiera ovvero il respingimento, perché occorre procedere al soccorso dello straniero, accertamenti supplementari in ordine alla sua identità o nazionalità, ovvero all’acquisizione di documenti per il viaggio, ovvero per l’indisponibilità di vettore o altro mezzo di trasporto idoneo, il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso il centro di permanenza temporanea e assistenza più vicino, tra quelli individuati o costituiti con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con i Ministri per la solidarietà sociale e del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (…).
5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi trenta giorni. Qualora l’accertamento dell’identità e della nazionalità, ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti gravi difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori trenta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice.
5. bis. Quando non sia stato possibile trattenere lo straniero presso un centro di permanenza temporanea, ovvero siano trascorsi i termini di permanenza senza aver eseguito l’espulsione o il respingimento, il questore ordina allo straniero di lasciare il territorio dello Stato entro il termine di cinque giorni. L’ordine è dato con provvedimento scritto, recante l’indicazione delle conseguenze penali della sua trasgressione.
5. ter. Lo straniero che senza giustificato motivo si trattiene nel territorio dello Stato in violazione dell’ordine impartito dal questore ai sensi del comma 5-bis, è punito con la reclusione da uno a quattro anni se l’espulsione è stata disposta per ingresso illegale sul territorio nazionale ai sensi dell’art. 13, comma 2, lettere a) e c), ovvero per non aver richiesto il permesso di soggiorno nel termine prescritto in assenza di cause di forza maggiore, ovvero per essere stato il permesso revocato o annullato. Si applica la pena dell’arresto da sei mesi ad un anno se l’espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di sessanta giorni e non ne è stato richiesto il rinnovo. In ogni caso si procede all’adozione di un nuovo provvedimento di espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica.
5. quater. Lo straniero già espulso ai sensi del comma 5-ter, primo periodo, che viene trovato, in violazione delle norme del presente testo unico, nel territorio dello Stato è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se l’ipotesi riguarda lo straniero espulso ai sensi del comma 5-ter, secondo periodo, la pena è la reclusione da uno a quattro anni.
5. quinquies. Per i reati previsti ai commi 5-ter e 5-quater si procede con rito direttissimo. Al fine di assicurare l’esecuzione dell’espulsione, il questore dispone i provvedimenti di cui al comma 1. Per i reati previsti dall’art. 5-ter, primo periodo, e 5-quater è obbligatorio l’arresto dell’autore del fatto».
Com’è di tutta evidenza, fu la legge approvata dal centrosinistra ad introdurre i Centri di permanenza temporanea, onde accogliere gli extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno o di documento d’identità, e a stabilire l’arresto per gli stranieri che fossero entrati illegalmente nel nostro paese o non lo avessero lasciato dopo l’ordine di espulsione.
La Bossi-Fini, in proposito, si è limitata a cambiare il nome di quei Centri, da Cpt a Cie, e a prevedere, per i migranti, una permanenza di 60 giorni, anziché di 30 come precedentemente statuito, all’interno dei medesimi. Tutto qui.
Ma ciò che rileva è altro. È il fatto che la Turco-Napolitano, e quindi l’introduzione dei Centri di permanenza temporanea (o Cie che dir si voglia), come documentato già nel 2005 sia da Il Giornale che dal settimanale anarchico Umanità Nuova, fu votata anche da Nicolino Vendola (oltre che da tutto il gruppo di Rifondazione comunista):
«Ecco come hanno votato i deputati di Rifondazione Comunista e dei Verdi in quel lontano 1997.
Votazione nominale del ddl n. 3240 – disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (in relazione alla creazione dei CPT) seduta del 19/11/1997 presieduta da Luciano ViolanteRifondazione Comunista:
Bertinotti Fausto – Assente
Boghetta Ugo – Favorevole
Bonato Francesco – Favorevole
Cangemi Luca – Assente
De Cesaris Walter – Favorevole
Giordano Francesco – Favorevole
Lenti Maria – Favorevole
Malavenda Mara – Assente
Malentacchi Giorgio – Favorevole
Mantovani Ramon – Favorevole
Nardini Maria Celeste – Favorevole
Pisapia Giuliano – Favorevole
Rossi Edo – Favorevole
Santoli Emiliana – Assente
Valpiana Tiziana – Favorevole
Vendola Nichi – Favorevole».
Quando si dice: la faccia come il culo.
Sono d'accordo con Renzi : andare al di là di legislazione razziale e fascista che l'Italia ha conosciuto con la #bossifini
#immigrati
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 15 Dicembre 2013